Chi nasce tondo non può morire quadro o viceversa, dice il detto antico e sbaglia.
Chi non cambia, non matura, non modifica in corsa è solo un arrogante presuntuoso.
È un ricercatore di equilibri precari.
Chi vuol primeggiare deve saper modificare.
Saper interpretare il ruolo, la situazione, il mercato ed il momento.
La differenza tra un generale che vince ed uno che manda al macello le truppe è lo studio del territorio delle risorse interne e di quelle del nemico.
La storia è piena di fallimenti biblici e di vittorie impossibili. I 300 di Serse.
Il Napoli 5.0 deve saper mixare attacco e fuga, attacco e difesa alta. È così che si diventa pugili da titolo mondiale. Così si diventa “Persiani”.
Il pugile che non osa non vince, ma quello che non sa difendere di sicuro perde.
Perde male e va al tappeto.
Roma – Napoli è un test di maturità. Il pugile Napoli saprà incassare quando sarà il momento?
Saprà avanzare quando l’incontro lo vorrà?
Test di maturità, appunto.
Spalletti ed i suoi sul ring Olimpico.
Solo con quelli forti si impara e si cresce.
Chi nasce tondo non muore quadro é un alibi.
Alibi dei perdenti.
Chi non sa cambiare, mutare, è destinato alla fine anzi all’estinzione.
Charles Darwin per chi ha sete di sapere.
Mutare è vivere a lungo.
Pedagogista dello Sport