Inglese, Rog, Grassi, Sepe, Diawara, Verdi. Probabilmente manca qualcuno. Sono i giocatori che il Napoli lo scorso anno ha dato via con obbligo di riscatto. A buon peso di tratta di una ottantina di milione, centesimo più, centesimo meno, che sono entrati in questa sessione di mercato. Non dimentichiamo questi soldi. Lo scorso anno quando si tirarono le somme del mercato si disse che non era giusto contabilizzare questi soldi. Lo facciamo quindi adesso, perché prima o poi questi soldi vanno presi in considerazione. Così come quando si scrive che Osimhen è costato 70 milioni. Non è vero. E’ costato 50 milioni. Perché nella stessa operazione sono stati infilati Karnezis ed un paio di ragazzini per fare plusvalenze. La cosa a dire il vero serviva al Lille, non al Napoli. Ma comunque Osimhen è costato 50 milioni.

Certe cose è sempre bene ricordarle. Altrimenti si fa la parte del fesso. Che può anche essere piacevoli. Sono in tanti a fare i fessi per non andare a fare la guerra. Magari hanno anche ragione loro. Sta di fatto che sui numeri è impossibile imbrogliare. O quanto meno è difficile imbrogliare senza rischiare di essere scoperti.

Il Napoli ha anche piazzato Allan in Premier, sta trattando Koulibaly, e probabilmente lo darà via. E spera di sbolognare a qualcuno Milik. C’è il rischio concreto di chiudere il bilancio con un attivo spaventoso. E’ vero che il Covid ha portato una diminuzione delle entrate (mancano gli incassi da stadio da febbraio) ed i costi sono rimasti gli stessi. Ma il Napoli continua ad essere società virtuosa.

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