Il silenzio Stampa, passateci il termine, è una vigliaccheria.
Un’offesa alla democrazia dell’informazione. A Napoli mancava dalla gestione Gattuso, dalla pace armata tra tecnico e presidente.
Sembra passato un secolo, un’era geologica.
Oggi, dopo Napoli – Empoli, uno schiaffo in pieno viso alla stampa ed i tifosi che hanno sfidato traffico ed ore di pioggia.
De Laurentiis attua il medesimo copione nelle situazioni di crisi.
Silenzio per tutti.
È una decisione ed un gesto “anti-democratico”.
La scelta di un silenzio stampa che è lontano anni luce dalla filosofia napoletana e dalla responsabilità dei campioni d’Italia.
Sembra un “dilettantesco” nascondersi, inopportuno oltre che mediocre.
Il presidente aveva il dovere di presentarsi in sala stampa ed assumere il comando della brigata.
Da leader a capo.
“Obbligato” .
Così come per il campo, il risultato conta relativamente: il modo, l’atteggiamento e la reazione molto più.
Oggi di “Campioni d’Italia” è rimasto ben poco.
Serve crescere.
In questo il Napoli è rimasto povero. In questo l’azienda di De Laurentiis è rimasta dilettantesca.