Il Giorno 17 dicembre dalle ore 9.00 alle 17.00 si terrà nella Sala Accoglienza del Palazzo Reale, un Convegno Internazionale dal titolo “Dalla grottesca alla decorazione pompeiana” organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli in collaborazione con il Polo Museale della Campania e la Biblioteca Nazionale di Napoli, grazie ad un finanziamento della Regione Campania che ha sostenuto il progetto attraverso il Piano Operativo Complementare (POC 2014-2020). Dopo i saluti del Soprintendente Luigi La Rocca, della direttrice del Polo Anna Imponente e del direttore della Biblioteca Francesco Mercurio, interverrà Rosanna Romano direttore generale delle politiche culturali e turistiche della Regione Campania.
Seguiranno le relazioni di illustri studiosi italiani e stranieri sul tema delle decorazioni influenzate dalle scoperte delle antichità a Roma e nell’area vesuviana come Margot Hleunig Heilmann, Simone Foresta, Nadia Murolo, Pierluigi Panza, Fabio Mangone, Cristina Acidini, Heiz Jùrgen Breste, Friedrich Wilhelm von Hase, Cettina Lenza, Paola D’Alconzo, Luigi e Paolo Mascilli Migliorini. Moderatore della sessione mattutina Rosanna Cioffi , del pomeriggio Andrea Milanese.
Alla fine della sessione pomeridiana del convegno, alle ore 18.00 verrà inaugurata, nelle Sale Pompeiane della Soprintendenza ABAP per il Comune di Napoli, la Mostra
“L’Età di Carlo, alle radici del gusto dell’antico”
a cura di Paolo Mascilli Migliorini e Massimo Visone.
La mostra e gli eventi sono finalizzati alla promozione e alla valorizzazione di Napoli come capitale europea dell’arte e della cultura. Dice il Soprintendente La Rocca: “coerentemente con gli obiettivi di valorizzazione e promozione dei Beni Culturali e dei siti culturali della regione, la mostra intende illustrare il rinnovato ruolo di Napoli quale capitale durante il regno di Carlo di Borbone e l’acquisizione di una crescente centralità della città e dei suoi dintorni nel panorama europeo, grazie alle scoperte archeologiche di Ercolano (1738) e di Pompei (1748)”. Il progetto vuole raccontare la città attraverso un regno, quello carolino, che inaugurò una stagione intellettuale di grande interesse. Ancora oggi, nonostante le trasformazioni urbanistiche e la complessa stratificazione, molti luoghi sono legati alla sua volontà: una nuova ala del Palazzo Reale, il Teatro di San Carlo, i Siti Reali, l’Albergo dei poveri; a lui sono legate industrie manifatturiere, progetti urbanistici proseguiti dai suoi successori, infrastrutture e un’importante stagione di ricerche archeologiche che hanno cambiato il volto del Regno, ma soprattutto inciso profondamente sul gusto neoclassico in Europa.
La Mostra, come il convegno e il contestuale restauro delle sale pompeiane di Palazzo Reale che saranno per la prima volta aperte al pubblico durante la mostra, sono il risultato del progetto sostenuto dalla Regione Campania,Direzione generale per le politiche sociali,politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero, UOD 03 “Promozione e valorizzazione dei Beni Culturali”,che ha destinato una quota a questo programma integrato di iniziative culturali, rafforzando la collaborazione tra la Soprintendenza, la Regione Campania e il MiBACT.
Giornalista