Di Vincenzo Famiglietti
Bruttino il Napoli contro il Genoa, ancora prima indecente ad Empoli, eppure la super sfida che vale tutta l’annata si avvicina: giovedì sera alle 21 all’Emirates Stadium di Londra, contro il temibilissimo Arsenal. A giudicare dagli ultimi 180′ c’è da stare molto preoccupati, visto che i londinesi fra le mura amiche sono un rullo compressore, ma se poi torniamo indietro di un’altra settimana le cronache ci raccontano di un Napoli arrembante a Roma dove ha calato un poker da almanacco. E allora? Mancano solo quattro giorni, il Napoli sembra non stia benissimo ma è forse solo un’impressione, come era anche accaduto alla Juve un po’ moscia in campionato prima di demolire l’Atletico, o meglio, la concentrazione non è più rivolta a un campionato che non offre più note di interesse, ma tutta alla Coppa, e quindi qualche mezzo passo falso è perdonabile. Però c’è un però. Dicesi che per ottenere grandi exploit in Coppa sia preferibile avere anche un’elevata qualità di gioco e mentalità in campionato, ma spesso non è così. Le motivazioni di giovedì sera, ci si augura, metteranno il gruppo Ancelotti in condizioni di dare il meglio di se stesso, di esaltarsi in una prima sfida che lo vede forse, per il fattore campo, un po’ svantaggiato (L’Arsenal in trasferta però perde molta della propria veemenza e si ridimensiona, ndr). Il Napoli poi gode del dono dell’imprevedibilità, e l’esperienza internazionale di Ancelotti è un ottimo biglietto di presentazione. Nota negativa l’ultima sfida di Coppa: il dentro o fuori del Meazza con il Milan, nell’occasione gli azzurri furono quasi non pervenuti. Ma è passato del tempo ed un quarto di finale di Europa League ti carica a mille mente e testa. Ed anche la imperscrutabile incognita psicologica viene shekerata.
Andando sui singoli si evince che: Mertens si è ritrovato e gol a parte (eguaglia Cavani a quota 104 reti in azzurro ndr) è a lucido. Milik non ha segnato ma si è mosso piuttosto agilmente ed ha provato più volte il colpo vincente, il centrocampo sta bene, in retroguardia non è schizzata alle stelle la pressione a nessuno, anche se ad Empoli l’ha fatta da padrona l’ingenuità nella fase difensiva ed il Genoa anche in inferiorità numerica si è reso pungente. Alla fin fine non vogliamo credere che il Napoli degli ultimi 180′ sia quello che vedremo in Coppa, e ci si aspetta il tutto per tutto e la milgiore prestazione di una squadra che di qualità ne ha da vendere. Con tutto rispetto per la storia dei gunners.

Giornalista