Coppa UEFA IV:17-5-1989 Il Napoli entra nell’olimpo del calcio Europeo

17-5-1989,nel giorno in cui si festeggia San Pasquale, Il Napoli entrò nell’olimpo del calcio Europeo.

La squadra capitanata dal re del calcio Diego Armando Maradona che aveva al suo fianco dei veri e propri fenomeni, Careca , Alemao e grandi gregari, vedi Crippa Fusi Renica. De Napoli, Francini ed il sempre compianto Giuliani, vinse la Coppa UEFA.

Per vincerla il Napoli dovette sconfiggere nella doppia finale i tedeschi dello Stoccarda.

La squadra tedesca annoverava tra le sue file campioni come Katanec, Klinsmann e l’italo-tedesco Gaudino.

In panchina c’era l’olandese Arrie Haan , connazionale e compagno di squadra di Krol  che nel 78 fece piangere la nazionale italiana con un tiro da lontano.

Tale goal  eliminò gli azzurri di Bearzot dalla finale contro l’Argentina  nel mondiale del 1978 svoltosi proprio nella nazione di Diego Armando Maradona.

La partita d’andata si svolse il giorno 3-5-1989 al San Paolo stracolmo di tifosi azzurri vogliosi di spingere gli azzurri alla vittoria finale. La doccia tedesca però stava per arrivare.

Ci pensò l’italo tedesco Gaudino che con una punizione bucò le gambe di un colpevole Giuliani.  Una mazzata per i colori azzurri e per  tifosi, sia quelli allo stadio sia quelli incollati davanti alla Tv.

Il Napoli sembrò paralizzato ma la squadra di Maradona non si arrese e sospinta dal suo pubblico, allora meraviglioso tanto da fare commuovere anche gli insensibili, cercò con gli occhi di tigre e con animo pugnandi la vittoria.

Ci provò tanto che alla fine ci riuscì. Il miracolo, sportivo, si compì grazie a San Diego Armando Maradona da Lanus che con una sua genialata, questa volta ci pensò non solo il piede ma anche la mano de D1OS,  si procurò il rigore.

Alla battuta Maradona prese la sfera la poggiò sul fatidico dischetto e spiazzò con calma olimpica  alla sua maniera il portiere dello Stoccarda.

Napoli 1- Stoccarda 1.

Non bastava per Diego e compagni ed infatti ancora Maradona inventò anche il secondo goal.

Di testa e piazzò nell’area i pallone, dove un rapace Careca spostò Carnevale, si agguantò sulla sfera, fece mezzo giro a mò di compasso e sfondò la porta teutonica. Napoli -Stoccarda 2-1.

La paura di essere sconfitti in casa e di complicare tutto ciò che in maniera certosina si era costruito prima era passata al momento.  Anche se il risultato dell’andata era poco rassicurante.

La squadra di Maradona il capolavoro lo compì in Germania. Era il 17 maggio 1989 la storia volle baciare anche Napoli ed i napoletani.

Accompagnati da una folla oceanica, anche perché la Germania, per motivi di lavoro, era abitata da tanti napoletani andati in cerca di fortuna, Il Napoli di Maradona, Alemao, Careca, Carnevale, Crippa e De Napoli e Renica andò in Germania con la consapevolezza di essere superiore  rispetto ai tedeschi ma anche con il rispetto verso gli avversari

La vigilia non era stata una delle migliori

Già alloggiavano nello spogliatoio del Napoli i mal di pancia di Maradona che voleva andare a Marsiglia e quelli di Ottavio Bianchi che aveva capito che la sua avventura a Napoli  era arrivata al capolinea.

Inoltre Careca scese in campo con febbre altissima.Ecco lo schieramento delle squadre

La squadra azzurra comunque mise da parte tutto ed il resto di tutto e pensò solo a portare a casa la Coppa.

Gli azzurri passarono in vantaggio con Alemao dopo che quest’ultimo aveva fatto uno veloce scambio con Carnevale.

I tedeschi pareggiarono con Klinsmaan di testa. Alla fine del primo tempo l’evento che non ti aspetti. Cross di testa di re Diego e Ciro Ferrara con un collo di piede da vero centravanti segna il 2-1.

La coppa sembra più vicina. Ci penserà Careca a consegnare la coppa Uefa al Napoli e ai napoletani. Contropiede micidiale degli azzurri e la classe di Diego raggiunge il picco più alto.

Qualsiasi giocatore avrebbe continuato ma Diego no.

Infatti si fermò alzò la testa e guardò Antonio de Oliveria filho detto Careca( in brasile Pagliaccio).

Il pagliaccio con 40 di febbre con un pallonetto derise il portiere tedesco consegnando la prima gioia europea al popolo di fede napoletana.

La partita fu vinta e pure la Coppa UEFA.

Rimane l’amaro in bocca perché lo Stoccarda prima accorciò le distanze con un’autorete di “Rambo” De Napoli  e poi pareggiò con un goal su retropassaggio del giocatore avellinese, di Schmäler. .

Al triplice fischio finale salti di gioia di tutti giocatori dirigenti e pianti L’unico a non partecipare a tale manifestazione gioiosa è Bianchi Peggio per lui per il suo carattere ombroso e presuntuoso ha represso una gioia così bella.

Maradona nell’alzare disse una parola a Ferlaino e solo loro sanno cosa si dissero Nello spogliatoio Maradona parlò del suo futuro e Bianchi abbandonò definitivamente la banda azzurra.

Ma Napoli ed i napoletani erano un fiume di gioia, e se il primo scudetto fu bello la vittoria europea ebbe un  gusto più dolce anche perché vinta a spese di squadre europee blasonate come il Bordeaux di Tiganà,il Bayern Monaco di Aughenthaler , lo Stoccarda di Klinsmannn ma soprattutto a spese della vecchia signora bianconera ottenuta al 119’ dei tempi supplementari.

Gioie di questa portata è difficile da vivere nella vita e fortunatamente noi li abbiamo vissuti e ringraziamo questi giocatori ad uno ad uno.

Essi sono: Giuliano Giuliani, Ciro Ferrara, Giovanni Francini, Massimo Crippa, Massimo Corradini, Alessandro Renica, Luca Fusi, Riccardo Rogerio de Brito detto Alemao, Antonio de Olivera Filho Careca, Andrea Carnevale e soprattutto lui Diego Armando Maradona. Ringraziamo Di Fusco, Bigliardi, Carannante, Neri e Romano.Poi il mister Bianchi, Moggi e Ferlaino.

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