Esiste un filo conduttore “unico” che lega Napoli alla sua squadra. Lo fa nel bene e nel male. Lo fa nel ricordo di ieri con Maradona, lo fa oggi, nel gioco spumeggiante della banda Spalletti. Il rapporto che lega la SSC Napoli e la città, è un binomio che va molto aldilà degli aspetti calcistici. La città guadagna attraverso il prestigio della squadra, la squadra si fregia di rappresentare questa città. Proprietà transitiva, direbbero in matematica. Conosce perfettamente la dinamica il presidente De Laurentiis. Talmente bene da sottolinearlo proprio in Germania prima dell’incontro con i tedeschi dell’Eintracht.
Vetrine girevoli. Ci si scambia i prodotti e si fa mercato comune.

La premessa per trattare l’ennesimo “stop” ai tifosi a raggiungere Napoli.

Trasferta pericolosa. Trasferta insidiosa e da evitare. Fortemente sconsigliata. La politica di Francofonte che scoraggia il viaggio anzi lo “bandisce”. Dove non arriva la sede istituzionale europea, arriva la politica locale. Il Consiglio comunale del capoluogo tedesco, ha infatti, “invitato” i propri concittadini e tifosi, ad evitare Napoli.
Borseggiatori, ladruncoli, parcheggiatori abusivi ed il gioco delle 3 carte alla, stazione. Napoli fa fatica ad esportare il massaggio moderno.
In verità, molti dei nostri, beneficiano in modo “malato” del vecchio cliché. Pare che qualcuno ancora guadagni dalla Napoli “scortese”.
Dopo il daspo, il divieto di trasferta e la chiusura degli stadi, nasce una nuova iniziativa. “La strategia della tensione”.
Uso il nome non a caso. Conosco perfettamente l’origine delle parole. Le uso naturalmente con tatto ed con “ironia”. Si tratta pur sempre di pallone.
Mi pongo alcune domande.
A chi giova? Come ne esce il Pallone? Napoli che figura fa? Che messaggio diamo, soprattutto ai Giovani?
Nulla di buono. Nulla di cui vantarsi.
Napoli ne esce con il solito stigma della città pericolosa. Il solito pregiudizio e lo stereotipo.
Napoli non è Gomorra e nemmeno Mare fuori ma questa è un’altra storia.