Niente scuse, il Napoli non ne ha più.
La squadra di Ancelotti, non va oltre uno scialbo ed immeritato pareggio per 1-1 contro il Genoa. La gara del Napoli è durata giusto il tempo di un ruttino di un neonato dopo la poppata. Eppure, la partita si era messa in discesa, sui binari giusti. L’espulsione di Sturaro, la rete del vantaggio di Mertens, nemmeno queste condizioni assai favorevoli hanno fatto sì che il Napoli portasse a casa questa vittoria, ed ora, la preoccupazione aumenta.
Mancanza di motivazioni? Balle
Le motivazioni, queste sconosciute. Si cerca di dare una giustificazione oppure una spiegazione a delle cose, talvolta, con discorsi arzigogolati. Oggi è il tempo delle motivazioni. Il Napoli non ha vinto questa sera per mancanza di motivazioni, questo si dice in giro. In poche parole, leggendo solo i fatti, possiamo demolire la tesi dei “motivazionisti”. Nella gare pomeridiane, tutte le avversarie del Napoli per un posto nella prossima Champions avevano steccato, nessuna vittoria. Questo avrebbe consentito agli azzurri, in caso di vittoria, di staccare quasi matematicamente il biglietto di sola andata per i sorteggi di Nyon, motivazione numero uno. La deludete e fastidiosa (viste i retro pensieri fatti da molti) sconfitta di Empoli doveva essere cancellata, motivazione numero due. La grandi squadre, vanno in campo per vincere sempre, contro chiunque, contro ogni cosa ed a prescindere da tutto ciò che le circonda, motivazione numero tre. Vincere aiuta a vincere, perdere aiuta a perdere. Arrivare alla gara contro l’Arsenal con due magre figure, non è esattamente il meglio, motivazione numero quattro. Ci sarebbero altre diecimila motivazioni per derubricare da tesi a scuse puerili le motivazioni dei motivazionisti.
Se Pandev diventa Bolt, allora il problema è serio
Goran Pandev, una vita…Con calma. Ci sono delle convinzioni che ti porti dietro da quando nasci a quando passi a miglior vita. La terra è tonda, uno più uno fa due, la teoria dell’evoluzione di Darwin e la lentezza di Pandev. Il macedone, dotato di una tecnica individuale importante, che lo ha portato ad essere tra i protagonisti dell’Inter del Triplete, ha mille qualità, ma di certo non quelle della velocità. Goran che anche nel pieno della giovinezza si muoveva con la rapidità di Camilla (la simpatica tartaruga protagonista del cartone animato “Alvaro e Camilla”) stasera sfrecciava sul prato del San paolo manco si fosse trasformato in Bolt. Vedere i tuoi difensori arrancare dietro Pandev è sintomo che il problema è molto più serio del previsto.
Se Karnezis è il migliore Allora…
Nella serata poco brillante del Napoli, qualcuno ha dato il meglio di se. Parliamo di Orestis Karnezis. Si, proprio lui. Il Napoli in superiorità numerica, in casa contro il Genoa a cui mancava tutta la difesa centrale, vede il migliore in campo nel portiere? Si, è possibile. Quattro gli interventi decisivi del greco, che si mette al pari col suo dirimpettaio. Niente male per uno che non vedeva il campo da più di tre mesi. Complimenti Orestis!
Ma non era colpa di Sarri?
I nodi vengono al pettine (ovviamente per chi può usarlo) purtroppo. Nella scorsa stagione, i grandi esperti di calcio, criticarono aspramente la gestione della rosa di Sarri. Era colpa del toscano e del suo “integralismo” se la squadra a cavallo dei mesi di febbraio e marzo ebbe un calo fisico e di risultati. Oggi, quella bizzarra teoria non regge più. Ancelotti ha stravolto l’uso ed utilizzo della rosa. Tutti vengono utilizzati, tre, quattro cambi di formazione per ogni gara. Risultato? Il Napoli è sulle gambe a sette gare dal termine della stagione. Il tempo è galantuomo… Diceva un grande dirigente!
Ora l’Arsenal fa più paura
Il tempo passa e cambia le cose. All’indomani del sorteggio che vide il Napoli accoppiato all’Arsenal c’era una grande convinzione: “Ce la giochiamo ad armi pari”. C’era entusiasmo ed una voglia matta di fare l’impresa. Occhio, l’impresa è fattibile ancora oggi, ma serve un Napoli assai diverso da quello visto nelle ultime settimane. Per onore della cronaca, nemmeno l’Arsenal arriva benissimo alla sfida, la sconfitta in campionato contro l’Everton mette a rischio la qualificazione alla prossima Champions. Ma ci sono sconfitte e sconfitte. I Gunners hanno perso ma hanno giocato, hanno dimostrato vitalità che il Napoli non mostra, pericolosamente, dal secondo tempo in casa contro la Juve.