Da qualche anno la Coppa Italia, per importanza la seconda competizione professionistica nazionale dopo il Campionato, è un po’ criticata (c’è chi la snobba definendola una “coppetta”). Effettivamente, la nuova formula favorisce le squadre di vertice, in particolare le prime otto classificate nella stagione precedente. Ma il nuovo regolamento è questo (e formalmente uguale per tutte le squadre), quindi preferisco che sia il Napoli a vincere la coppa. Anzi, ci sono almeno nove buone ragioni per vedere gli Azzurri alzare il trofeo.

La prima

I fatturati, si sa, sono la benzina necessaria di una società sportiva (quindi è utile avere un grosso serbatoio), ma le vittorie contribuiscono ad accrescere il potere “politico” ed il prestigio della stessa. Una bacheca ricca di trofei conta, e non solo per le foto.

La seconda

Le vittorie donano entusiasmo all’ambiente, e sono un’ottima medicina per curare malanni stagionali. I calciatori si rasserenano con i contratti, ma si rigenerano con i trofei.

Meglio un bacio alla coppa che un rigore sbagliato. Fidatevi.

La terza

Le vittorie attraggono nuovi tifosi e rincuorano quelli storici. Far festa è sempre una gioia, specie in compagnia. In tempo di pandemia non si può aggiungere un posto a tavola, ma una mensola per una nuova coppa si trova.

La quarta

Le vittorie fanno felici gli sponsor in essere, e corteggiano quelli in divenire. La “liturgia” della premiazione ormai ha un impatto mediatico notevole (sempre più spettacolare in stile sport americani). Non viviamo più in un villaggio locale ma in un mondo globalizzato dove una foto con la coppa alzata fa il giro del mondo con un tweet.

La quinta

La vittoria della Coppa Italia garantisce l’accesso diretto ai gironi dell’Europa League. È noto, il Napoli aspira alla Champions (vedi il primo punto alla voce fatturati), ma in campionato la lotta è serratissima (e la qualificazione non scontata). Mancare l’accesso alla Champions League sarebbe un duro colpo per le casse del Napoli, ma mancare del tutto la qualificazione all’Europa un grave danno per il ranking Uefa (con la conseguenza che si scivolerebbe in quarta fascia).

Un vecchio adagio recita che (nella vita) la prudenza non è mai troppa, di conseguenza anche nel calcio è meglio avere un paracadute di riserva.

La sesta

Oltre al tradizionale trofeo, è previsto un premio in denaro. Quello della Coppa Italia non sarà consistente come i “soldi della Champions”, ma poco è meglio di zero.

Totò ci ha insegnato che “è la somma che fa il totale”.

La settima

In campionato l’albo d’oro vede un netto dominio di Juve, Milan e Inter  (insieme hanno vinto oltre il 60% degli scudetti). Scalare la classifica è un’impresa titanica. In Coppa Italia il Napoli è quarto, ad una sola coppa di distanza da Inter e Lazio, e a meno quattro dalla coccarda d’argento. Meglio avvicinarci che vedere gli altri prendere il largo.

L’ottava

Anche se i vertici della federazione internazionale minacciano dure sanzioni, lo spettro della Super Lega aleggia minaccioso. Se si farà, sarà meglio arrivare preparati. Probabilmente uno dei parametri d’accesso sarà il numero di trofei vinti. Attualmente il Napoli (12) insegue Roma (14) e Lazio (16). Snobbare i trofei (anche le “coppette”) appare poco saggio.

La nona

La vittoria della Coppa Italia ti permette di giocare un’altra finale e vincere un altro trofeo (la Super Coppa italiana), per il quale valgono tutte le ragioni appena elencate.

In questa final four il Napoli parte nettamente sfavorito. Un motivo in più per provare a (ri)vincere.

Guido Gentile