NAPOLI “Sono convinto anche io che il miglior omaggio che si possa fare per rendere ancora più immortale la memoria di Diego sarebbe quello di ritirare la maglia numero 10 dall’ambiente calcistico, perché di numero 10 ne è esistito solo uno, Diego Armando Maradona”. Così Luciano Moggi, ex dirigente del Napoli, ai microfoni di Supergoal, il programma condotto da Mariù Adamo in onda su TvLuna.

Moggi
Foto dal web: Maradona e Moggi

Moggi continua poi: “Negli ultimi giorni si è detto di tutto su Diego, ma chi non lo ha conosciuto non può sapere chi è stato veramente. Per anni è stato bistrattato dalla stampa e da tanti giornalisti che oggi invece lo osannano. Indubbiamente è difficile scindere l’uomo dal fuoriclasse, ma vi assicuro che Diego era un fenomeno sia dentro che fuori dal campo. Un ragazzo altruista, certamente folle per certi versi, che conosceva i valori della vita essendo nato in un ghetto poverissimo di Buenos Aires e che ha fatto di tutto per riuscire nel suo sogno. Un uomo – ha concluso Moggi – che ha avuto un impatto sociale incredibile sul popolo napoletano, permettendo ad esso di essere conosciuto in tutto il mondo”.

Luciano Moggi, che ha vissuto il Napoli dei tempi d’oro, ha avuto un ruolo chiave nella gestione di quegli anni. Coppa UEFA e scudetto nel 1989 e Supercoppa Italiana nel 1990. Un dirigenti d’altri tempi che però il popolo napoletano non ricorda felicemente per il suo passaggio alla Juventus. Con la presidenza di Gianni Agnelli portò innumerevoli titoli a Torino, forte del fatto che le disponibilità finanziarie della società erano di gran lunga più amie di quelle del Napoli.

Per un approfondimento – Lo scontro Cruciani/Maradona Jr.

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