Napoli presenta Rudi Garcia: tutto da perdere. Così scrive Michele Criscitiello nel suo editoriale per Sportitalia.com: 

“L’altro giorno con un mio tweet sono stato inondato di critiche. Erano poche parole, una riga con due notizie. “Esonerato in Arabia, allenerà i Campioni d’Italia”. Non era una opinione, quindi, non era soggetta a critiche. Era una frase con due notizie anche se qualcuno crede alla favola della risoluzione consensuale e non all’esonero.

Beata ingenuità di chi crede ancora ai comunicati ufficiali scritti con lo stampino. Nessuna critica a Rudi Garcia, criticare prima è da ignoranti. Fare dei ragionamenti, però, non è vietato. Garcia, giustamente, ha accettato un contratto light perché allenare il Napoli di questi tempi è una grande opportunità. I soldi, quelli veri, li ha guadagnati in Arabia Saudita ma ora è il momento di tornare a fare sul serio e se farà male a Napoli rischia di bruciarsi definitivamente in Europa.

Il rischio del flop è elevato. Non perché sei Garcia e non perché sei il Napoli ma semplicemente perché l’anno dopo un’impresa è difficile tenere alta l’attenzione e ripetere l’impresa stessa. Discorso diverso è vincere anni di fila per chi è costruito per aprire cicli. Il Napoli, come il Milan lo scorso anno, e come l’Italia all’Europeo non era stato costruito per vincere.

Questo non significa che la vittoria non sia stata meritata. La cavalcata è stata stupenda e non c’è mai stato scudetto più sacrosanto. Il Napoli, però, ricomincia da zero e senza un vero Direttore Sportivo è un rischio troppo grande che De Laurentiis si prende e, forse, questo lusso non se lo potrà permettere ma è anche figlio della presunzione di chi ha vinto.

Chi si crede immortale o invincinbile, però, cade e spesso si fa male. Garcia è molto diverso da Spalletti e non potrà consentire l’anarchia che spesso c’era nella Roma. La sua carriera è in fase calante e non crediamo di offendere qualcuno se diciamo che tra i nomi circolati forse quello più deludente è proprio la scelta di De Laurentiis. Nessuno sognava Guardiola ma da Campioni in carica era lecito aspettarsi un pochino di più”.

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