Con l’avvicinarsi delle qualificazioni agli Europei 2024, Roberto Mancini ha deciso che non sarà più l’allenatore della Nazionale italiana. Il tecnico ha voluto rescindere il contratto tramite la PEC, che è stata inviata al presidente della FIGC Gabriele Gravina. Una situazione che ha visto una federazione quasi impreparata, che dopo i recenti problemi di Reggina e Como in Serie B, ora deve affrontare nel migliore dei modi la situazione della panchina azzurra. Il tempo passa e dopo 26 giorni attendono due partite importanti per l’Italia: con la Macedonia del Nord e tre giorni dopo con l’Ucraina. Il prossimo Ct dell’Italia sarà con molta probabilità Luciano Spalletti.
Roberto Mancini però ha spiegato le sue motivazioni specificando cosa è accaduto tra lui e Gravina: “Non ho fatto niente per essere massacrato così. Mi sono solo dimesso e ho detto che è stata una mia scelta. mi sono assunto tutta la responsabilità della decisione. Non mi sono nascosto. Avevo parlato con il presidente Gravina e cercato di spiegargli le mie ragioni. Non mi sono mai permesso di accusare nessuno e mi ritrovo accusato. Ho cercato più volte di parlare con Gravina ed esporgli le mie ragioni. Gli ho spiegato che in questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso. Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di due persone di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff. Sapete la verità?. È da un po’ di tempo che lui pensava cose opposte alle mie. Ma allora perché intervenire sullo staff? Cosa c’entra? A quel punto doveva mandare via me. Invece ha colto l’occasione perché alcuni miei collaboratori erano in scadenza e ha giocato su questo. Io potevo essere più duro, certo, ma pensavo lo capisse da solo”.