La chiarezza con cui Cristiano Giuntoli ha rubato la scena addirittura a Luciano Spalletti, uno tradizionalmente abituato a manipolare le interazioni con i media a suo piacimento, segna in positivo l’inizio del ritiro di Dimaro.
In soldoni, il destino di Koulibaly non appare già segnato. Ma il Napoli non potrà spingersi oltre. Del resto, la direzione sportiva partenopea ha offerto a Kalidou un rinnovo quinquennale da 6 milioni a stagione.
Accompagnandola con l’opportunità professionale di cominciare una carriera da dirigente proprio all’ombra del Vesuvio, una volta appesi gli scarpini al fatidico chiodo.
Risposte nette sul futuro
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’atteggiamento palesato nella prima conferenza stampa della stagione dal diesse testimonia materialmente una inversione di tendenza rispetto al recente passato.
Ovvero, la precisa volontà di accantonare, smorzandole sul nascere, polemiche inutili e pretestuose sulla strategia operativa della società. A favore di una maggiore trasparenza sui principali temi che alimentano l’attualità.
Muovendosi con decisione e intelligenza, per far sostanzialmente luce sulla situazione in entrata ed in uscita. Fornendo risposte chiarissime sugli aspetti più significativi del mercato azzurro.
Una netta presa di posizione, dunque. Funzionale innanzitutto a sgombrare il campo da equivoci, speculazioni assortite e incontrollate voci di corridoio.
L’ennesima conferma, se ancora ce ne fosse il bisogno, che le parole degli addetti ai lavori, impegnati quotidianamente nel magmatico e variegato mondo del pallone, sono certamente più indicative delle esternazioni di qualsiasi presidente.
D’altronde, l’obiettivo dei padroni del vapore spesso e volentieri collimano poco con le esigenze tecnico-tattiche delle squadre che possiedono.
Legittimi, quindi, gli interessi economici di chi gestisce i club. Ma tendenzialmente i tifosi preferiscono ascoltare altri tipi di dichiarazioni…
Accantonare i luoghi comuni
In definitiva, Giuntoli ci ha messo pubblicamente la faccia, avallando con le sue esternazioni la deroga alla politica di austerity sancita da Aurelio De Laurentiis. Che pretende un drastico taglio al monte ingaggi, seriamente intenzionato a porre le basi per un futuro finanziariamente più sostenibile per la sua azienda calcistica.
Una cura dimagrante che tuttavia non certifica la rinuncia ad inseguire il sogno Scudetto. Anzi, in questo scenario, il d.s. è sembrato nient’affatto rassegnato a ridimensionare il Napoli, derubricandone le ambizioni del d’alta classifica.
Così, una società costantemente accusata di essere talvolta manchevole dal punto di vista della comunicazione, nonché lacunosa sul piano della pianificazione a medio/lungo termine, ha sferrato un colpo durissimo ai luoghi comuni.
Giuntoli chiaro su Koulibaly
Adesso la palla passa a Koulibaly ed al suo poco raccomandabile agente, Fali Ramadani, consapevole dell’enorme quantità di denaro che la Juventus intende riversare sul conto in banca del centrale senegalese, capace di produrre enorme benessere anche per se stesso.
I napoletani preferirebbero vedere “The Wall” ovunque, piuttosto che in bianconero. Evitando, magari, che poi interpreti la parte attribuita dal destino a Gonzalo Higuain.
A prescindere da cosa riserverà il domani, questa volta però la culpa non potrà assolutamente essere imputata al Napoli. Che al netto delle difficoltà contingenti, s’è spinto comunque ben oltre le sue reali possibilità di spesa, sicuramente fuori scala con i parametri del nuovo corso.
Al di là del “Comandante”, restano aperti pure altri interrogativi. Ergo, se è difficile condividere l’ottimismo sulla competitività della squadra in ottica titolo, il fatto che ieri Giuntoli abbia affrontato subito i temi cruciali, delineando con chiarezza come la società voglia affrontare il ricambio generazionale, suggerisce almeno onestà intellettuale.
L’unica strada da percorre, per compattare un ambiente forse un po’ troppo diviso…
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