Il Campionato del mondo è una vetrina. La più grande. Soltanto le Olimpiadi riescono a mettere in comunicazione più popoli. Il calcio, è doveroso ammetterlo, ha in sé il potere di Unire.
Entrare nelle case di ognuno e qualche volta con i suoi gesti “plateali”, accendere riflettori.
Qatar 2022 abbiamo detto è un’occasione. Unica più che rara.
Chi ha accettato la candidatura Qatariota probabilmente non lo aveva percepito ma ora ci siamo e possiamo sfruttare l’ occasione per imparare.
Il Giappone ci ha insegnato la nobile arte della Civiltà.
Tifosi a ripulire gli spalti e calciatori a sistemare lo spogliatoio.
A certe latitudini del mondo non è assolutamente un qualcosa che stupisce.
Ripulire, ve lo diamo per accertato, è insegnato, in Giappone, sin dalle scuole elementari.
Sembra ironia ma la scuola nipponica non prevede il collaboratore scolastico.
Perché quel che il Giappone fa di routine, in Europa è da considerarsi utopia?
I nostri, ragazzi o adulti che siano, sono meglio?
Più furbi? Viziati?
Ognuno ci rifletta.

Il campionato del mondo è una vetrina abbiamo detto. Vetrina di diritti civili, sociali, politici ed educativi. Tanto si può imparare, tanto è sul tavolo per le riflessioni che danno prospettive future.
Gli Italiani sono “ospiti” non paganti. Sui divani di casa ma anche da li’ si può vedere.
C’è tanto da fare e tanto ancora da vedere.