De Laurentiis: “Sulla lista ho 20 nomi”
Siamo ancora all’interno delle celebrazioni per lo Scudetto, che le domande, gli argomenti sono tutti proiettati al futuro. Alla prossima stagione, al prossimo allenatore, al prossimo direttore sportivo. Ai microfoni della RAI, nella trasmissione Uno Mattina , il Patron De Laurentiis ha subito chiarito,la veridicità delle voci, che vorrebbero Roberto Mancini, sulla panchina del Napoli, per l’anno prossimo.
Aurelio De Laurentiis tende subito a smentire, qualsiasi trattativa definita:
“Mancini? Adesso comincia la corrida, capisco che bisogna riempire i titoli, ma qui ci vuole serietà, professionalità e capacità di attendere. Vorreste che la festa continui con grossi titoloni, vi capisco, facendo cinema, anch’io con i trailer devo stupire. Ma ora non sono in grado di stupirvi. Abbiamo tutto il mese di Giugno, sul mio tavolo, ci sono almeno 20 candidature, c’è tutta Europa”
Sulla vicenda c’è stato anche un comunicato, da parte della FIGC, che ha smentito qualsiasi contatto tra il tecnico della Nazionale e il Napoli. Una telefonata tra le parti ci sarà stata, ma da qui a parlare di operazione conclusa, ce ne corre.
Il Presidente del Napoli ha parlato poi, dello Stadio, che dovrebbe passare di proprietà al Club. Una possibilità che ovviamente, aprirebbe ben altri scenari:
“I comuni sono tutti in dissesto, non hanno fondi per migliorare gli stadi. Bisogna fare delle leggi, per le quali, i comuni possano cedere queste proprietà, a chi vuole investire, per 99 anni. Altrimenti con questa legge, gli stadi vanno in sofferenza, passi sulla testa delle sovrintendenze che, non essendo professionisti calcistici, mettono dei veti, che sono impossibili a considerarsi. Oggi il calcio si gioca in maniera diversa, gli stadi devono essere senza pista atletica, con spalti a bordo campo. Dotati di tutte le sicurezze e comodità necessarie, basta con i seggiolini. Lo stadio deve diventare un centro familiare, di convivenza, dove arrivare tre ore prima e andare via tre ore dopo”
Effettivamente la festa Scudetto, partenopea, ha rappresentato questo primo passo, verso questa direzione auspicata, dal Patron azzurro. Certo l’evento era di quelli, che capitano una volta ogni trent’anni, ma anche qui Adl ha intenzione di cambiare. Vittorie più frequenti e Stadio polivalente, che dopo la partita diventi il palcoscenico di un concerto, di uno show.
Non tutti i tifosi hanno apprezzato, questo nuovo modo di fare calcio, molti avrebbero voluto una festa più popolare. Innegabile però, che lo spettacolo offerto sia stato di livello internazionale. Si attende ora, un coach di pari caratura.
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