Sembra che il ballottaggio tra Lindstrom e Politano l’abbia risolto l’infortunio dell’ex Inter e Sassuolo. Gli esami strumentali effettuati al rientro dall’impegno con la Nazionale, infatti, hanno confermato una elongazione del muscolo soleo per l’esterno destro dell’Italia, che ha già iniziato il suo percorso terapeutico. Dovrà saltare almeno i prossimi due impegni del Napoli: le trasferte di Genova e Braga.
Imprevedibile immaginare nel 4-3-3 di Garcia che tipo di impatto potrà avere il 23enne acquistato questa estate dall’Eintracht Francoforte. Un offensive player capace di interpretare il ruolo in maniera assai duttile. Ovvero, sia garantendo l’ampiezza, che muovendosi in verticale, esplorando la profondità.
Quindi, un giocatore nient’affatto monodimensionale, comunque in grado di destreggiarsi con sufficiente naturalezza come ala pura oppure da mezzala dinamica, dalle attitudini prevalentemente propositive. In ogni caso, utile anche sotto la linea della palla, perché pressa sulla costruzione altrui, e aggredisce le seconde palle.
Associarsi con Kvara e Osimhen
Insomma, la partita col Genoa potrebbe essere un buon test per scoprire se le ambizioni del Napoli potranno accogliere il talento di Lindstrom. Metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio in un contesto pieno di pressioni. Vederlo relazionarsi con la velocità ipercinetica di Osimhen.
Diventare il perfetto complemento di Kvaratskhelia, sul lato opposto del fronte offensivo. La possibilità di stimolare continuamente i giochi in catena: il georgiano è il classico destro che però si trova a suo agio largo sulla sinistra, a piede invertito.
Il danese, invece, schierato a destra, sul piede forte, è una minaccia quando arriva sul fondo e crossa. In alternativa, avendo nel suo sostrato pure movenze da mezzala, può stringere dentro al campo, lasciando libero il binario per le devastanti sovrapposizioni di capitan Di Lorenzo.
Il profilo ideale, dunque, per tentare di innestare nuovi principi in una squadra orientata a dominare l’avversario attraverso il possesso, aggiungendo alle idee di Spalletti un calcio dall’indole decisamente più diretta.
Questo ovviamente non significa trasformare tatticamente gli azzurri. Bensì arricchirli con ulteriori competenze, in virtù di abilità che consentano ai Campioni d’Italia di attivare subito gli attaccanti, piuttosto che risalire il campo palleggiando.
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