Napoli-Sassuolo è stata una gara con due incontestabili attenuanti per la compagine di Luciano Spalletti. Troppo gravi gli infortuni, in primis quelli di Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly. In secondo luogo, come testimoniato dalla moviola di Graziano Cesari, la punizione del 2-2 è arrivata a seguito di un fallo precedente non fischiato a favore del Napoli.
Detto questo, si è avuta la sensazione che i padroni di casa potessero trovare il pareggio in qualsiasi momento. Dall’uscita di Mertens la squadra si è abbassata troppo, prestando il fianco agli attacchi del Sassuolo. La squadra di Dionisi si è ringalluzzita e ha preso coraggio, tenendo il pallino nella seconda parte della ripresa. L’ingresso di Geōrgios Kyriakopoulos è stato fondamentale in tal senso.
Su entrambi i gol c’è stata la compartecipazione del Napoli. Errori grossolani inconcepibili per una squadra protesa a difendere vantaggio e, soprattutto, primato in classifica.
La prima rete del Sassuolo ricorda quella del Verona dello scorso campionato. In porta c’era Meret, ieri c’era Ospina. Come nel caso dell’italiano, il colombiano ha scelto un passaggio troppo morbido. Suggerimento mal calibrato per Petagna, palla persa, squadra che fa arrivare sul fondo l’avversario e cross per la punta. In questo caso le responsabilità dei centrali sono state enormi. Scamacca era solo in mezzo a entrambi. Il centravanti della Nazionale ha avuto il tempo di stoppare la palla, addirittura all’indietro, per poi mettersi comodamente la sfera sul destro e scaricare una bordata che è finita alle spalle di Ospina.
In quel caso, in primo luogo l’attaccante deve allungare la squadra, quindi perché non servire Petagna? Zielinski era troppo dietro e in posizione “pericolosa” per ricevere. A destra non c’è stato poi il raddoppio. Sarebbe stato un rischio da correre se Petagna, quindi il centravanti, avesse potuto fare da sponda per dei calciatori scattanti accorrenti. Il proposito era diverso, ovvero che stoppasse la palla e la mantenesse. Rischi decisamente superiori ai benefici.
La seconda rete, come spiegato dal moviolista Graziano Cesari, è frutto di una punizione ingiusta, essendoci prima un fallo a favore del Napoli. Sono situazioni, tuttavia, che si verificano varie volte nell’arco di una gara. Non era una punizione dal limite, tanomeno un rigore. Con la battuta dalla trequarti, la difesa dovrebbe essere in netto vantaggio.
In quel caso ha inciso inevitabilmente l’uscita di Koulibaly. A quel punto, in primo luogo, perché creare il castello e non marcare a uomo? Perché su Ferrari non c’era Petagna? L’ex Crotone è stato lasciato libero di saltare da posizione piuttosto distante dalla porta. Juan Jesus si è guardato il centrale neroverde, che non aveva nessuno nelle vicinanze. Senza un calciatore ad uomo, è compito del difensore centrale andare sull’accorrente avversario?
Il Napoli a regime può essere considerato la miglior squadra del campionato. Mancando degli elementi importanti, ne risentono entrambe le fasi. Koulibaly rischia di tornare direttamente dopo la Coppa d’Africa. Con Manolas in queste condizioni, Spalletti potrebbe ritrovarsi con il solo Juan Jesus. Il brasiliano non sta facendo male rispetto alle attese, ma i suoi limiti sono evidenti. Come ha trovato la quadra senza Osimhen per quanto riguarda il reparto offensivo, adesso il tecnico è chiamato a risolvere la questione della fase difensiva.