Alla vigilia del match contro il Real Madrid, l’allenatore del Napoli Rudi Garcia alle 14 risponderà alle domande della stampa nella sala conferenze del Konami Training Center di Castel Volturno. Ad affiancarlo ci sarà il capitano Giovanni Di Lorenzo.

Il tecnico azzurro ha parlato alla vigilia della sfida con il Real presentando la gara del Maradona

Sull’emozione della Champions:

“E’ la più bella competizione, per un tecnico o un giocatore è sempre speciale, già quando sentiamo la musichetta sentiamo una carica importante e ti fa capire che sei in Champions. Ho già detto che il Napoli è un club che deve giocarla ogni anno, siamo primi nel girone col Real, ma è il campionato che ti porta ogni anno a giocarla e abbiamo fatto bene l’ultima gara. Siamo tornati nei primi 4 e possiamo dedicarci a questo grande evento, contro uno dei più grandi club al mondo con un palmares unico, 5 vittorie nelle ultime 10 stagioni, due anni fa col grande allenatore che voi conoscete benissimo e che anche io apprezzo molto. Hanno una decina di giocatori dall’ultima finale, sarà una gara difficile ma abbiamo l’ambizione di giocare per vincere”.

Serve più cuore o cervello?
“Il cuore ce l’avremo, ma in alcuni momenti servirà anche la testa per spingere o per impedire al Real di mostrare le sue qualità. Servono entrambe, il cuore ce l’avremo senza problemi”.

Come si limita un giocatore come Bellingham?
“Sono stati bravi a prendere uno come lui, dopo la partenza di Benzema, anche se gioca in un ruolo diverso. Non dobbiamo pensare ad un solo giocatore, ma sono stati bravi anche nel prendere Joselu. E’ una squadra anche potente, alta sui piazzati, è una squadra completa, ma noi abbiamo tante possibilità nella nostra squadra. Siamo forti in tutti i reparti e sarà una gara importante su tutti i piani, avremo l’ambizione di vincere e bisognerà essere prima di tutti umili ed al 120% delle nostre qualità”.

Avete iniziato male il campionato, poi s’è trovato un punto d’intesa tra lei e la squadra?
“Quando vinci le prime due partite non si può dire che si è iniziato male. E’ cambiato che avendo già il miglior possesso palla, tirando tanto in porta, poi quando ti avvicini non prendi più il palo che esce, ma il palo che entra e la fiducia torna. Pensiamo a Kvaratskhelia, dopo il gol è più leggero nella testa, è felice in campo, è un giocatore unico ma forzava le giocate pensando al gol che mancava da marzo. Ora abbiamo più successo nei tiri, era questo da migliorare, prendere la porta, segnare, fare gol sui piazzati come a Lecce, abbiamo preso il 35% delle volte la porta e così vinci più spesso e non pareggi”.

Questa sfida arriva con 7 anni di ritardo, doveva affrontarla alla Roma agli ottavi. Ha un sapore in più per lei?
“Ho già parlato di questa cosa, quando arrivai, non ho niente da aggiungere. La storia è il presente, Napoli contro Real, una gara che sognano tutti in Champions. Concentriamoci solo su questa gara, recuperiamo bene, sarà la quarta in 9 giorni, è un ritmo davvero difficile per i giocatori. Il calendario mette a rischio i giocatori che hanno già giocato con la nazionale, pensate a Di Lorenzo alla settima in pochi giorni. Devo pensare anche a questo, ci ho pensato un po’ prima già al Lecce, il mio compito è pensare anche dopo. Daremo tutto, poi avremo 5 giorni per riposare, ma dovremo essere pronti fisicamente perché col cuore ci saremo”.

La gara di domani indirizzerà già il primo posto?
“Forse è un po’ presto, era importante vincere la prima, non è mai vincere fuori casa in Champions. Ci proveremo domani, sapendo la forza dell’avversario, meglio fare un risultato positivo per andare avanti, è sicuro, e faremo di tutto per farlo”.

Il blasone del Real può frenare il Napoli? Come si lavora sulla testa?
“Noi abbiamo studiato la squadra, abbiamo mostrato ai ragazzi punti di forza e debolezze, ogni squadra al mondo non ha solo punti di forza, anche noi. Ma siamo concentrati sul nostro gioco, le nostre qualità, la fiducia, dobbiamo mettere tutto in campo. Tranquillità, serenità, poi non sarà necessario parlare di motivazioni quando arriveremo allo stadio. Pensiamo solo a cosa mettere in campo tutti insieme, come squadra. Non c’è bisogno di ricordare ogni minuto la grandezza del Real, la conosciamo”.

Il Real ha schierato un centrocampo a volte molto fisico con Camavinga e Tchouameni ed un altro tecnico con Modric e Kroos, cosa sarebbe meglio per voi?
“Torniamo sempre al discorso che loro hanno giocatori bravi, sia tecnici che fisici. Quello che ci andrebbe bene è quella che noi batteremmo (ride, ndr), ma non la conosco. Scherzo, ma noi siamo concentrati su di noi, ci basta sapere chi affrontiamo perché i giocatori devono sapere tutto sul loro diretto avversario sul campo, per il resto dovremo gestire bene i dettagli e le grandi gare vengono decise da queste cose qui”.

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